È impossibile parlare di libri,
animali e natura
senza svelare preziosi segreti
sull’anima del mondo…
È uscito per le edizioni LA VITA
FELICE il libro…
Scrittori, editori, poeti, cani, gatti
e altri animali da compagnia
(pp. 158; 13,50 euro)
Se vuoi ricevere questo libro insieme
a una copia omaggio di Ellin Selae RICHIEDILO QUI
Perché questo libro dovrebbe interessare i bibliofili e gli
scrittori?
E cosa ha che fare questo libro con Ellin Selae?
La risposta alla prima domanda è che si tratta di un libro che
parla di libri e letteratura, oltre che di scrittori ed editori, di boschi e
montagne, di cani e di gatti... con l'intento di far riflettere senza smettere
di sorridere sullo stato attuale delle cose.
La risposta alla seconda domanda è che Franco Del Moro oltre
a essere il direttore di Ellin Selae ha anche uno strano hobby: smascherare le
ipocrisie e le falsità del mondo letterario italiano, prima dalle pagine di
Ellin Selae e poi da questi «libri sui libri», che altro non sono che il
racconto del Grande Mondo Delle Lettere (tutto maiuscolo) visto con gli occhi
di un editore “piccino piccino picciò” (tutto minuscolo).
Questo libro contiene infatti molte curiose
rivelazioni sul mondo editoriale e sulle creature che lo abitano (lettori,
scrittori, editori, librai e altri strani animali...) e vuole dimostrare che
raramente l'umanità ha tratto giovamento dall'esistenza di persone ignoranti,
prepotenti, presuntuose... e che pertanto ognuno deve porsi il problema di come
arginare l'ignoranza, la prepotenza e la presunzione, se non nel mondo, almeno
nella propria vita. I libri sono l'antidoto più economico e più potente per
scacciare la grettezza intorno a sé ed estrarre quelle spine che si conficcano
nel cuore nei momenti di distrazione...
E così, per ogni cuore liberato dalle spine il
mondo piangerà una lacrima di meno; meno lacrime verranno versate, più sorrisi
saranno diffusi; più sorrisi verranno irradiati, più il mondo sarà un posto
piacevole in cui vivere... e tutta questa grande opera alchemica inizia sempre
con un libro. Oltre che per la loro funzione di bisturi per cuori sofferenti, i
libri vanno salvaguardati anche perché sono una delle chiavi a disposizione
degli uomini per aprire la porta della saggezza e della serenità. Di cos'altro
c'è ancora bisogno?...
Beh, per esempio…
…lo sapevate che gli scrittori sono tutti dinamitardi?
...che un organetto può salvare un bosco?
...che un proverbio yiddish può essere usato come il
sale?
...che esistono libri bianchi su cui è scritta tutta la
vostra vita?
...che un divorzio e una guerra nucleare hanno la stessa
origine psicologica?
...che in Italia, nel 2001, hanno arrestato una bottiglia
di Barolo?
...che la poesia è la forma di magia bianca più a portata
di mano?
...che Dante ha nascosto
nella Divina Commedia nozioni che nessun uomo della sua epoca poteva avere?...
Questi e altri straordinari segreti sono svelati in
questo libro che parla di scrittori, editori, cani, gatti, boschi e,
soprattutto, di libri.
Le Vie dei Libri partono sempre da una pagina stampata ma
possono arrivare davvero molto lontano: sulle montagne, fra i boschi, oltre le
nuvole, sulla Luna o ancora più in là, al centro del vostro cuore, per esempio.
Lungo questi viaggi fantastici si incontrano
molti compagni e si imparano molte lingue: la lingua dei cani e quella dei
gatti, quella degli alberi e quella dei sassi, quella dei poeti e quella dei
fantasmi, quella della notte e quella del vento e, all'improvviso, grazie ai
libri, molti misteri dell'esistenza cessano di essere tali.
Così noi ci ritroviamo,
senza neanche saperlo, un poco più leggeri.
Vuoi sapere dove Franco Del Moro presenterà il libro
o farà la prossima
rappresentazione del suo monologo?
Vuoi leggere un assaggio del libro?
Il libro può essere ordinato nelle librerie, oppure
richiesto direttamente alla casa editrice La Vita Felice (Via Tadino 52, 20124
Milano, tel: 02-29524600) o direttamente alla redazione di Ellin Selae (clicca qui per i recapiti). Chi ordinerà il
libro direttamente a noi riceverà anche una copia-saggio della nostra rivista
omonima (cioè questa).
PAOLO LEZZIERO, critico letterario e scrittore, ha scritto
questa recensione:
Le vie dei libri” (Edizioni La Vita Felice)
di Franco Del Moro, scrittore con numerosi
volumi nel suo curriculum, editore, fondatore e direttore del bimestrale di
arte e letteratura Ellin Selae, è un’opera che già dal sottotitolo dà un’idea
della ricerca dell’autore. Il materiale inserito nasce dal contatto, dal
confronto e molto spesso dallo scontro con scrittori, editori, poeti. E poi
cani, gatti e altri animali da compagnia. Con cui vive e si confronta con
affetto.
Franco Del Moro vive in
campagna in Frazione Cornati nel comune di Murazzano della provincia di Cuneo.
La sua scelta di vita libera lontano dalla città, con la sua compagna, gli
permette di allevare e frequentare animali felici per la loro situazione
ambientale, elementi di equilibrio e di pace interiore. “ Per tutto il tempo in
cui ho scritto questo libro”, scrive nella Dedica, sono stato incoraggiato e
coadiuvato dal mio cane bianco Emily, da sua figlia nera Trilly, dal gatto
bianco Clìo e dal suo compagno gatto nero Màti”…In cambio… una filastrocca e un
pacchetto di macelleria a testa.”
Il percorso fra i
letterati e gli editori italiani è piuttosto accidentato, irto di trappole e di
sorprese, con qualche personaggio notevole, con tanti ometti e omuncoli,
macchiette e straordinarie figure umane interpreti di una realtà sconosciuta a
chi sta beatamente fuori dal giro. Persone positivamente eccentriche, di
equilibri giustamente instabili rispetto all’ordine voluto dai più, dalle
maggioranze intruppate, imbambolate dalle Tv, non pensanti da laboratorio.
L’autore stesso è in fuga da questa brutta realtà che
gli ha fatto scegliere le Alte Langhe popolate di cinghiali e volpi che fanno
arrabbiare i suoi cani ma che
costituiscono una forma di difesa personale.
Le vie dei libri sono
spesso in salita.Lo sostiene lo scrittore Efraimo Chambers nella sua
“Enciclopedia e dizionario universale delle arti e delle scienze, del 1728, che
alla voce libro scrive, fra le altre cose: “ se la prefazione non dà contezza
del metodo dell’opera, scorretene brevemente l’ordine e la disposizione…Notate
se va per la strada ordinaria o se va qualche innovazione…Se egli segue la
dicotomia ( cioè la divisione in due parti…”
Dopo aver letto tutto
questo, dice Del Moro, mi cascarono le braccia, sia come autore che come
editore e vacillò la mia speranza di fare qualcosa di buono, se “non” in tutte,
in almeno una delle due attività libresche.”
Il suo stampatore è un
tale Ernesto che lavora con passione nel cuore della verde Brianza, ma non
troverete mai un sigillo di garanzia come quello di Aldo Manuzio, non troverete
mai “stampato dall’Ernesto di Ronco Briantino.”
Le frequentazioni
dell’autore, spesso determinanti nel mondo letterario, si riducono, scrive lui,
a un consiglio su una trattoria di Langa dato a Livio Garzanti e alla moglie
Gina Lagorio. Un’altra volta incrocia nella Biblioteca di Dogliani Giulio Einaudi:” lui ha detto “permesso” e
io ho detto “ scusi”. Più avanti, Paolo Conte scruta il suo banchetto di libri,
e…”qui c’è la magia,” sussurra, e poi se ne va. Cosa voleva dire? Umberto Eco
gli stringe la mano e “ Ah, è lei?” gli chiede. “ Eh già” risponde.
Un volume, chiarisce
ancora l’autore, sempre rifacendosi a Efraimo, è solo un assieme di fogli
volanti di cose curiose e scritte con spirito riguardante la vita di scrittori,
di editori, di librai e soprattutto quella dei libri.
E cominciamo coi personaggi
straordinari. Il primo è Bartolo Mascarello, un partigiano, morto nel 2005, che
dopo la Resistenza rientra nelle Langhe e riprende a coltivare le vigne di
Barolo. Un vino che nel dopoguerra diventa di moda e viene venduto in tutta
Europa e in America. Lui però continua a produrre il suo vino con i ritmi e i
metodi di un tempo senza innovazioni industriali. Dalle sue cantine sono
passati Nenni, Einaudi, Gadda,Foa, Bocca. “ Il grande vino richiama i grandi uomini”, sostiene Bartolo.
“ Solo i grandi uomini possono fare un grande vino, “ribatte Del Moro.
Un altro strambo dentro
una realtà tutta sua è “l’Amico Osvaldo”.” Astronomo dilettante”, scrive
l’autore, la botta in testa deve averla avuta tanto tempo fa… e da allora non
si è più ripreso. Una volta mi ha prestato un libro e nel frontespizio mi ha segnato in che ordine leggere i
capitoli…per capire meglio la storia, prima veniva il capitolo quinto, poi il
secondo e quindi il quarto, saltando il terzo in blocco…”Quando Osvaldo va al
cinema da solo entra
nell’intervallo fra il primo e il
secondo tempo, e vede il film partendo da lì…” Osvaldo scrive anche un libro.
Del Moro gli risponde con un messaggio
ambiguo invitandolo a leggere solo le righe dispari, per una amichevole
stroncatura.
E gli autori?Coloro
cioè che si propongono per essere stampati?Sono le “opere impossibili giunte
sulla sua scrivania di editore. Una signora di Treviglio gli propone di
pubblicare il Piccolo Principe di Saint Exupery nel dialetto del suo paese.
Passando il ricavato ai poveracci del Burundi. E i diritti di autore in mano ad
editori di livello mondiale? Chi li pagava? Neanche tutta Treviglio insieme.
“Lei non vuole aiutare
il Burundi”, chiude la signora
Un altro cosiddetto
scrittore si finge indiano Lakota Sioux ( ma è italianissimo furbo) e gli
propone un libro sulla cultura di quel popolo. Smascherato, all’editore cade
ogni poesia sul popolo pellerossa.
Un altro matto e furbo
gli propone racconti con dentro uno di Tabucchi per farsi accusare di plagio e
farsi un nome, lui e l’editore. C’è anche
una telefonata brevissima e dolce di un bambino che gli chiede volumi
pubblicati di Diabolik. “ Dico no”, risponde l’editore.. “ Ah, fa niente,
risponde il bambino.Ciao.”
Il capitolo “ Domande
strambe” è dedicato alla categoria dei giornalisti, soprattutto quelli
letterari, che l’autore non ama molto. E c’è l’elenco di una serie di domande
da porre all’interlocutore creando loro dei cortocircuiti logici.
Il tutto è annotato
nelle postille che spiegano la vita dei piccoli editori, “Perché sono un pirla
“, annuncia nella prima (pag.133). C’è l’episodio di una giornalista che gli
preleva gratis, col suo permesso, volumi per un valore di copertina di due
milioni e mezzo di lire. Poi scompare senza scrivere nessuna recensione sulla
casa editrice. “ Se lo fa con altri piccoli editori e riesce a vendere il tutto
alle bancarelle di libri usati, può mantenersi per un anno”, annota scrupoloso
Del Moro.
E per finire, si parla
anche del più grande luogo deputato alla vetrina dei libri. L’annuale Salone del libro di Torino. “Basta coi
tromboni”( pag.137). “ Se vedete uno/ una che cammina a passo spedito con
l’aria di dire “ Fate largo, passo io”, si tratta di uno stoccafisso, cioè di
un intellettuale.
Se passa uno/una con
aria schifiltosa …Dio mio quanti straccioni…è uno snob di una grande casa editrice o della
televisione. Se infine passa uno /a vestito come il giorno del matrimonio e con
intorno due tre zelanti accompagnatori si tratta di uno scrittore importante,
di un “trombone”
Tutte categorie che si
riassumono in “ quelli che se la tirano”.
La scrittura dell’autore è accattivante e
incuriosisce la sua avventura, il cammino nelle “Vie” dei libri; è facilmente
leggibile perché diretta nel denunciare, spietata nell’ironia verso un mondo
visto dal di dentro e vissuto eroicamente in prima persona. Del Moro non ha ancora lanciato la stampella
perché ha ancora energie da spendere. Forse saranno quelli come lui a cambiare
qualche regola del vivere, finalmente un po’ più lontani da una società tutta
commercializzata, poco colta, e che sulle
“Vie dei libri” non inciampa nemmeno perché le evita accuratamente.
Paolo Lezziero
* * *
LE VIE DEI LIBRI è il terzo libro che Franco Del Moro ha dedicato ai “retroscena” del mondo editoriale italiano.
Ricordiamo per
completezza anche i precedenti, che sono:
IL
LIBRO È NUDO
rivelazioni sul mondo letterario ai lettori che non sanno
(Stampa Alternativa ed., collana
“Eretica”; euro 7,50)
storie divertenti dal mondo editoriale
(Biblioteca dell’Immagine ed., collana “Chaos”; euro 11,50)
I
lettori interessati possono richiedere questi libri ai singoli editori, o
direttamente a noi attraverso questi recapiti.